
Le soluzioni di frenata e sterzata ridondanti di Bosch agevolano il lancio della guida autonoma. Bosch sta lavorando su soluzioni di frenata ridondanti per tutti i livelli di guida autonoma. Il sistema di frenata fail-degraded mette insieme l’iBooster e i sistemi ESC per ottenere una frenata ridondante. La tecnologia Bosch è stata recentemente tra i finalisti agli Automotive News PACE Awards. I sistemi e componenti Bosch, così come la sua esperienza nella ridondanza, rappresentano l’elemento chiave delle soluzioni di guida autonoma.
Senza ridondanza, non esiste guida autonoma. La promessa della guida autonoma richiede un mix di sviluppo e cooperazione dal punto di vista tecnologico, sociale e legislativo. La tecnologia continua ad avanzare grazie a sensori e software, ma anche grazie alla ridondanza. Al fine di realizzare una guida completamente autonoma in vista di un futuro senza incidenti, la ridondanza nei sistemi critici di sicurezza come la frenata e lo sterzo è fondamentale.
Bosch sta attivamente sviluppando e immettendo sul mercato soluzioni di frenata ridondante per supportare tutti i livelli di automazione come definito dal SAE. In occasione del North American International Auto Show 2018, il fornitore leader a livello mondiale di tecnologia e servizi presenterà le sue soluzioni di frenata, ivi comprese la frenata ridondante per la guida autonoma.
“L’importanza della ridondanza per la guida autonoma va ben oltre la sua semplice funzione tecnologica. Sarà essa a conquistare la fiducia dei consumatori, i quali comprenderanno che questi sistemi sono concepiti con elevati livelli di complessità per gestire un’ampia gamma di situazioni,” ha affermato Mike Mansuetti, presidente di Bosch in Nord America.
I veicoli di livello 3 SAE (automazione condizionata) inizieranno a espandersi nel mercato all’inizio del 2018. Per questi veicoli, un guidatore umano è ancora necessario ma le situazioni critiche di sicurezza possono essere completamente gestite dal veicolo in determinate condizioni di traffico o ambientali. I conducenti devono ancora essere presenti, ma in caso di emergenza ad essi occorrerà sempre del tempo prima di reagire. Le soluzioni ridondanti garantiscono la continuità di tutte le funzioni critiche per la sicurezza durante il tempo di reazione del conducente, persino nel raro caso di un guasto nel sistema. Per i livelli SAE 4 e 5, la ridondanza diviene ancora più importante in quanto i sistemi intervengono senza il coinvolgimento del conducente.
La soluzione di Bosch per il sistema di frenata fail-degraded (sistema sterzante e architettura EE) è la combinazione del suo servofreno elettromeccanico iBooster e del sistema ESC (Controllo Elettronico della Stabilità), conosciuti anche come sistemi ESP® (programma elettronico di stabilità). Entrambi sono in grado di frenare, ognuno indipendentemente dall’altro, anche nel raro caso di un singolo guasto.
La svolta tecnologica data dalla frenata ridondante è stata ottenuta modificando un elemento del sistema; il servofreno a depressione è stato sostituito da un servofreno elettromeccanico intelligente, l’iBooster. Un sistema frenante tradizionale oggi comprende due attuatori: un servofreno a depressione e un’unità ESC. Il sistema di frenata ridondante è composto da due attuatori, ciascuno dei quali è in grado di far decelerare il veicolo indipendentemente dal fatto che il conducente utilizzi il pedale del freno. Anche se si verifica un guasto nel sistema frenante, l’attuatore (iBooster o ESC) è in grado di evitare che la ruota si immobilizzi modulando la pressione di frenata, consentendo così di conservare la capacità di sterzare durante la decelerazione.
Il sistema di frenata ridondante per la guida autonoma di Bosch è stato finalista nel 2018 agli Automotive News PACE (Premier Automotive Suppliers’ Contributions to Excellence) Award, che è riconosciuto a livello mondiale come un prestigioso riferimento del settore automotive. Bosch è stata anche insignita di un eMove360° Award nella categoria della Guida Autonoma per la tecnologia di frenata ridondante.
Lo sterzo ridondante è inoltre un elemento tecnologico essenziale per la guida autonoma e Bosch è leader in questo settore. In occasione del NAIAS 2017, Bosch ha presentato il suo sistema di Servosterzo Elettrico (EPS) con funzione di operatività in avaria. Il sistema, che consente al conducente o al pilota automatico di eseguire un arresto sicuro nel raro caso di un singolo guasto, è un requisito chiave verso una guida completamente autonoma.
Per rendere la guida autonoma una realtà, serve una profonda conoscenza di tutti i sistemi del veicolo. Bosch la possiede, in quanto produce la maggior parte dei componenti chiave, inclusi sensori radar, video e ultrasonici, sistemi di assistenza alla frenata, unità di servosterzo elettrico, strumentazione per display e soluzioni di connettività all’interno e all’esterno del veicolo. Bosch ha più di 3.000 ingegneri in tutto il mondo che lavorano per fare della guida autonoma una realtà.

Bosch installa il suo assistente vocale multilingue nelle auto e pone fine al caos di pulsanti presenti nell’abitacolo.
I guidatori spesso si distraggono mentre usano il navigatore, regolano l’aria condizionata o rispondono al telefono; e questo tipo di distrazioni è una delle cause principali degli incidenti stradali.
Assistenti vocali come Alexa, Siri, Google, Cortana e Bixby hanno già preso il comando degli elettrodomestici, dell’illuminazione e dei robot da casa. Ed ora Bosch vuole mettere i suoi assistenti vocali anche dentro le macchine. Questa nuova tecnologia elimina ogni distrazione per i conducenti, consentendo loro di concentrarsi sulla guida. “A volte, guidando le macchine moderne, il conducente può sentirsi un vero e proprio pilota al comando di un aereo con tutti quei pulsanti, schermi, menu e sottomenu. Bosch pone fine al caos di pulsanti presenti nell’abitacolo.
Risponde a ogni parola, anche quando è offline
Le funzioni di comando vocale del passato offrivano un aiuto limitato e complicato. Il conducente doveva concentrarsi sulla struttura dei menu e leggere i comandi necessari dal display, distraendosi dalla guida. “Puoi dire quello che vuoi nel modo che vuoi: Bosch mette a disposizione un’assistente vocale in grado di capire il conducente proprio come farebbe un’altra persona,” ha proseguito Hoheisel. L’assistente Bosch non risponde più ai rigidi comandi vocali formulati con parole ben precise. Il sistema di riconoscimento vocale capisce la struttura delle frasi naturali già in oltre 30 paesi del mondo, compresi vari accenti e dialetti. Casey non parla semplicemente inglese, ma anche le varianti britanniche, americane, neozelandesi e australiane. Bosch ha investito più di dieci anni di duro lavoro per progettare il suo controllo vocale. Le capacità di Casey vanno oltre quelle della concorrenza, anche delle aziende più famose. L’assistente vocale pensa e impara. Se per esempio il conducente vuole chiamare “Paul”, il sistema passa in rassegna i contatti automaticamente, prendendo in considerazione il luogo in cui si trova, l’ora e la situazione prima di rispondere. Se il conducente sta andando al lavoro, di mattina, “Paul” probabilmente si riferisce al collega in ufficio, mentre lo stesso nome pronunciato di sera potrebbe indicare il migliore amico. Per accertarsene, Casey chiederà: “Ho trovato cinque contatti con il nome Paul. Vuoi chiamare Paul Stevenson?” Questa importanza del contesto è la prima fase dell’intelligenza artificiale. Un’altra perla di questa sofisticata tecnologia: il conducente può anche inserire l’indirizzo di destinazione in Francia in francese, ad esempio, senza dover apportare cambi manuali nelle impostazioni. Un esempio: pronunciando “Portami a Champ de Mars, Cinq Avenue Anatole, Paris,” Casey capisce automaticamente la destinazione e calcola l’itinerario per la Tour Eiffel. Inoltre l’assistente Bosch non ha bisogno di nessun tipo di connessione dati esterna. Il sistema di infotainment in auto si occupa dei calcoli senza inviare nessun dato sul cloud. Casey rimane insieme al conducente anche in galleria, nelle zone con scarsa copertura o in altri paesi, quando il proprio smartphone è spento.
Risponde a ogni nome
La conversazione in macchina diventa ancora più personale quando il conducente sceglie il nome del proprio assistente. I sistemi di comando vocale che rispondevano solo al nome scelto dal produttore appartengono al passato. Indipendentemente dal nome “Casey”, “Michael” o “Linda”, il sistema di riconoscimento vocale Bosch capisce e parla 30 lingue diverse, con un totale di 44 voci femminili e 9 maschili. Il conducente attiva l’assistente dicendo: “Ehi, Casey” o utilizzando il nuovo nome scelto. Inoltre, può iniziare ogni nuovo dialogo parlandogli direttamente: non deve più attendere il “bip”.

Digital LAB Bosch, presso l’Open Innovation Hub della Fiera di Bologna: una sfida per i giovani studenti universitari sulla mobilità del futuro.
In occasione del Motorshow di Bologna, Bosch ha coinvolto 25 studenti universitari, provenienti dai principali atenei italiani, a partecipare al Digital LAB Bosch, un laboratorio di idee sui temi della mobilità connessa: trasporto multimodale e sfida dei parcheggi nelle aree urbane.
Il settore Mobility Solutions di Bosch orienta il suo business in tre ambiti di expertise: automazione, elettrificazione e connettività. La visione della mobilità urbana della multinazionale è legata allo sviluppo di servizi e tecnologie per contribuire a creare un ambiente privo di emissioni, stress, e incidenti. In questa direzione Bosch coinvolgerà gli studenti nel trovare delle soluzioni su come la tecnologia può aiutare a creare un sistema di parcheggio più sicuro, più conveniente, più efficace. Per gli studenti sarà infatti l’occasione per mettersi in gioco e approfondire i possibili scenari di evoluzione della gestione del traffico, degli spazi nelle città e dell’utilizzo del trasporto multimodale, sempre nel rispetto dell’ambiente.
L’evento, organizzato in collaborazione con PoliHub, l’Innovation District & Startup Accelerator del Politecnico di Milano, gestito dalla Fondazione Politecnico, si è svolto presso l’Open Innovation Hub (padiglione 16). L’attività rientra nelle iniziative di Bosch legate ad individuare e coinvolgere risorse fortemente motivate e qualificate nelle tematiche legate alla mobilità del futuro.
Il settore di business Mobility Solutions è il più importante del Gruppo Bosch. Nel 2016 ha registrato un fatturato di 44 miliardi di Euro, equivalenti al 60 percento dei ricavi totali del Gruppo. Questi risultati rendono il Gruppo Bosch uno dei fornitori leader nel campo automotive. Il settore di business Mobility Solutions combina l’expertise del gruppo in tre ambiti: automazione, elettrificazione e connettività. Il settore di business Mobility Solutions opera a livello mondiale nelle seguenti aree di business: sistemi di iniezione per motori a combustione interna, mobilità e soluzioni alternative legate alla propulsione elettrica, sistemi di assistenza alla guida e di sicurezza, guida autonoma, tecnologie per informazione e comunicazione fra veicoli e fra veicoli e infrastrutture, concept e servizi per l’aftermarket. Bosch ha contribuito con importanti innovazioni all’evoluzione dell’auto come, per esempio, la gestione elettronica del motore, il sistema elettronico di stabilità ESP e la tecnologia common-rail per i motori diesel.
Il Gruppo Bosch è fornitore leader e globale di tecnologie e servizi. Grazie ai circa 390.000 collaboratori (al 31 dicembre 2016) impiegati nei quattro settori di business Mobility Solutions, Industrial Technology, Consumer Goods e Energy and Building Technology, il Gruppo Bosch ha registrato un fatturato di 73,1 miliardi di euro nel 2016. In qualità di azienda leader nel settore IoT Bosch offre soluzioni innovative per smart home, smart city, industria e mobilità connessa. Inoltre, utilizza la propria competenza nella tecnologia dei sensori, dei software e dei servizi, oltre che nel proprio cloud IoT per offrire ai clienti soluzioni connesse, cross-domain da un’unica fonte. L’obiettivo strategico del Gruppo è quello di fornire soluzioni innovative per una vita connessa. Seguendo lo slogan “Tecnologia per la vita” Bosch, grazie ai suoi prodotti e servizi, migliora la qualità della vita offrendo soluzioni innovative in tutto il mondo. Il Gruppo è costituto dall’azienda Robert Bosch GmbH e da circa 440 tra consociate e filiali in oltre 60 Paesi. Se si includono i partner commerciali e di servizi, la rete di produzione e vendita di Bosch copre quasi tutti i Paesi nel mondo. La base per la crescita futura della società è la forza innovativa, 59.000 sono i collaboratori Bosch impegnati nella ricerca e sviluppo in circa 120 sedi in tutto il mondo.

Bosch propone una serie di soluzioni innovative per combattere l’inquinamento e migliorare la qualità dell’aria in città, quali motori a combustione all’avanguardia, soluzioni ibride, elettromobilità e connettività.
Ecco le soluzioni proposte da Bosch al grave problema dell’inquinamento dell’aria nelle nostre città:
Scooter condivisi Coup: Bosch offre già servizi di mobilità per le grandi città. Coup, il servizio di scooter sharing elettrico, ne è un esempio. Dopo aver fatto il suo debutto a Berlino, ora è stato lanciato a Parigi. Bosch ha messo in strada 1.600 scooter elettrici, e ne seguiranno altri. Chiunque abbia compiuto 21 anni e sia in possesso di una patente B internazionale o Europea può usufruire del servizio. La app Coup consente agli utenti di localizzare, prenotare e pagare lo scooter elettrico più vicino a loro e di utilizzarlo, senza bisogno di chiavi. Gli utilizzatori non devono preoccuparsi di niente, in quanto sotto la sella sono presenti un casco e due batterie sempre cariche. Gli e-scooter di Coup possono raggiungere una velocità di 45 km/h. Gli utenti possono poi parcheggiarli in aree a loro espressamente destinate all’interno del perimetro di operatività del servizio.
App multimodale: nello scorso mese di luglio Bosch ha lanciato, in fase sperimentale, un assistente alla mobilità che analizza i dati in tempo reale e consente di trovare la strada più veloce per attraversare una città. Questa app guida a destinazione in modo efficiente e al tempo stesso consente di regolare i volumi di traffico e di migliorare l’utilizzo dei vari mezzi di trasporto nelle città.
Parcheggio condiviso: i progetti di Bosch stanno contribuendo a rendere meno stressante la ricerca del parcheggio che attualmente è la causa di un terzo del traffico urbano e quindi di una importante quota di emissioni. Che si tratti del “community-based parking”, della gestione attiva delle aree di parcheggio o del sistema smart parking autonomo, le soluzioni Bosch per il parcheggio condiviso e connesso aiutano a risparmiare tempo e carburante e riducono lo stress.
Segnalazione parcheggi liberi: il sistema di parcheggio Bosch basato sulla condivisione delle informazioni con la community degli utenti agevola la ricerca di uno spazio di parcheggio libero. I sensori a ultrasuoni del sistema di assistenza al parcheggio presenti ormai in moltissime auto consentono di individuare e misurare gli spazi tra i veicoli in sosta durante la marcia. I dati raccolti vengono trasferiti in tempo reale, attraverso il Cloud, a una mappa digitale dei parcheggi consentendo ai guidatori di individuare gli spazi liberi. Bosch sta testando questo servizio, insieme a Mercedes-Benz e ad altre Case costruttrici, in alcune città europee. Il sistema verrà successivamente ampliato in modo da consentire il pagamento del parcheggio tramite strumenti digitali.
Auto connesse: entro il 2025 la connettività porterà un netto cambiamento nel modo di guidare di ognuno di noi. Le funzioni connesse consentiranno di evitare quasi 400.000 tonnellate di emissioni di CO2, ovvero la quantità che un grande parco nazionale tedesco riesce a intercettare e immagazzinare in tre anni. Strategie come il “community-based parking” e la gestione attiva delle aree di parcheggio possono consentire di ridurre di circa 480 milioni il numero di chilometri percorsi in cerca di un parcheggio, mentre la guida altamente autonoma consente, inoltre, di risparmiare anche carburante.
Omologazione RDE: da quest’anno verranno omologati per la prima volta i veicoli diesel conformi alla normativa Euro 6 sulle emissioni secondo i test di guida reali RDE. Al momento Bosch sta lavorando con le Case automobilistiche sue clienti a circa 300 progetti di sviluppo nell’ambito delle omologazioni RDE. L’obiettivo dell’azienda è quello di supportare le Case costruttrici nei loro sforzi per ridurre ulteriormente le emissioni di ossidi di azoto dei veicoli diesel. Nei test effettuati in ambito urbano Bosch ha già dimostrato che ciò è possibile.
Filtri antiparticolato: per il mercato europeo Bosch svilupperà esclusivamente motori dotati di filtro antiparticolato. Questi sistemi di filtraggio hanno consentito di ridurre significativamente le emissioni di particolato prodotte dai motori diesel, e ora permetteranno di raggiungere questo obiettivo anche per i motori a benzina.
Propulsione 48 Volt per veicoli elettrici leggeri: Bosch ha sviluppato un sistema di propulsione a 48 Volt perfettamente bilanciato e ideale per la mobilità urbana, costituito da motore, unità di controllo, batteria, caricatore, display e app. Grazie alla rapidità di accelerazione da fermo, il sistema di propulsione consente ai veicoli a due, tre o quattro ruote che lo adottano di muoversi in modo più efficiente sulle strade cittadine, con un maggiore piacere di guida. Questo sistema è disponibile per tutte le classi dei veicoli elettrici leggeri e i costruttori beneficiano di componenti testati in produzione e di un costo di sviluppo minimo poiché è costituito da componenti automotive standard. Questo consente alle Case costruttrici affermate ma anche ai nuovi attori del mercato l’opportunità di lanciare i veicoli entro 12-18 mesi.
Ecomobilità per l’ultimo miglio: Le soluzioni di elettromobilità Bosch si sono già fatte notare nelle consegne di merci e corrispondenza nell’ambito urbano delle grandi città tedesche. Bosch fornisce il sistema di propulsione per i furgoni denominati Streetscooter di Deutsche Post, quella che si avvia a diventare la più grande flotta di veicoli elettrici in Europa, e che contribuirà ad abbattere quasi totalmente l’impatto delle consegne nell’ultimo miglio, quella al domicilio del destinatario.
Il freno a disco sviluppato da Buderus Guss, consociata di Bosch, si usura meno dei freni tradizionali, migliorando la sicurezza e riducendo l’inquinamento.
“L’iDisc è il freno a disco 2.0. Le sue potenzialità di mercato sono straordinarie”
(Hoheisel, membro del Board of Management di Bosch)
Gli angeli custodi hanno molteplici volti; il freno a disco è uno di questi: perfettamente tondo, ha le dimensioni di un piatto e lo spessore di un pollice. Molto prima dell’introduzione di ABS, ESP, airbag, e di altre funzioni, i freni a disco hanno contribuito a rendere più sicura la guida e a ridurre notevolmente lo spazio di frenata prevenendo numerosi incidenti. Oggi però i freni a disco sono tornati alla ribalta per un altro motivo: le polveri sottili. In pochi sanno che l’inquinamento da particolato legato al traffico stradale è causato in gran parte non dalla combustione del carburante, ma dall’usura della strada, degli pneumatici e dai freni. Secondo i dati dell’agenzia ambientale dello stato del Baden-Württemberg, freni e pneumatici sarebbero infatti responsabili del 32% delle emissioni di particolato, la metà circa delle quali è costituita da polvere dei freni. La riduzione significativa della polvere dei freni è pertanto essenziale per migliorare la qualità dell’aria, soprattutto nelle città. L’innovativo iDisc sviluppato da Buderus Guss, consociata di Bosch, va proprio in questa direzione. Rispetto a un freno a disco tradizionale, quello nuovo genera fino al 90% in meno di polvere dei freni. “Gli sforzi di Bosch per ridurre l’inquinamento dell’aria non si limitano a interventi sotto il cofano delle auto” ha dichiarato Dirk Hoheisel che, come membro del Board of Management di Bosch, è anche responsabile di Buderus Guss. “L’iDisc è il freno a disco 2.0. Le sue potenzialità di mercato sono straordinarie”. L’iDisc entrerà in produzione per una casa automobilistica europea già a novembre 2017.
L’iDisc è destinato a rivoluzionare letteralmente il mercato dei freni a disco
Il punto di forza dell’iDisc (dove la “i” sta per innovazione) consiste nel rivestimento in carburo di tungsteno, che attualmente solo Buderus Guss è in grado di realizzare. La tecnologia è basata su un freno a disco tradizionale in ghisa. Ogni anno, la consociata di Bosch produce fino a 20 milioni di dischi di questo tipo presso i propri stabilimenti di Breidenbach e Ludwigshütte in Germania. Per trasformare un disco tradizionale in un iDisc, le zone di attrito prima di essere rivestiti vengono sottoposti a trattamento meccanico, termico e galvanico. L’intero processo è stato sviluppato e affinato dai ricercatori di Buderus Guss e Bosch nel corso di molti anni. A livello di prezzo, l’iDisc è all’incirca tre volte più costoso di un freno a disco normale in ghisa, e tre volte meno costoso di un freno a disco in ceramica. Il prezzo è destinato a scendere progressivamente, di pari passo con l’aumento dei volumi di produzione. “L’iDisc ha tutte le carte in regola per soppiantare il tradizionale disco in ghisa.” ha dichiarato Gerhard Pfeifer, Managing Director di Buderus Guss. “In tutto il mondo, sia a livello nazionale sia locale, si è costantemente alla ricerca di soluzioni per abbattere l’inquinamento da particolato. Questo prodotto è pertanto destinato a rivoluzionare il mercato” considerando soprattutto che i freni a disco saranno impiegati sulle auto ancora per decenni, e che i volumi di produzione sono costantemente in crescita. Solo per le auto, la domanda mondiale di freni a disco nel 2016 ha superato quota 330 milioni di unità.
Zero segni di solchi, zero ruggine
L’adozione del nuovo freno a disco iDisc comporta numerosi altri vantaggi. Oltre a una riduzione drastica della polvere dei freni, il rivestimento in carburo assicura una maggiore sicurezza operativa. Le prestazioni di frenata sono simili a quelle dei freni ceramici, soprattutto a livello di “fading”, o riduzione della potenza dopo ripetute frenate. L’iDisc si comporta come un freno a disco in ceramica, ovvero è molto più stabile e tende a non subire perdite di prestazioni nella potenza di frenata. Anche l’usura è molto più contenuta. Infatti a seconda della resistenza del rivestimento in carburo, un iDisc può avere una durata utile doppia rispetto a quella di un freno normale e gli anelli di attrito sono esenti da solchi o scanalature. Anche la corrosione è stata pressoché eliminata, un vantaggio soprattutto per le auto elettriche poiché recuperando energia in frenata esse sollecitano meno i freni, evitando la conseguente formazione di ruggine sugli anelli di attrito. La temporanea, leggera riduzione della reattività in frenata, associata alla presenza di tale ruggine, nel caso dell’iDisc non si verifica.
Mai più residui di sporco sui cerchioni
L’adozione di iDisc comporta innumerevoli vantaggi anche per i cultori dei cerchioni. Il rivestimento lucido in carburo è resistente all’usura ed esente da corrosione; conserva inoltre un aspetto perfetto anche dopo anni di utilizzo ed è pertanto la soluzione ideale per chi predilige i cerchioni scoperti. Non ultimo, la riduzione del 90% della polvere dei freni resa possibile dall’iDisc elimina la necessità di dover periodicamente pulire i cerchioni con detergenti aggressivi. Proteggere l’ambiente, insomma, contempla innumerevoli risvolti positivi.

Come saranno le moto e le bici elettriche del futuro? Interconnesse, intelligenti, più sicure, confortevoli ed efficienti.
Le innovazioni pensate da Bosch per moto e veicoli powersport riguardano:
- Sistemi di connettività: soluzioni connesse per una maggiore praticità
- Sistemi di assistenza: più sicurezza senza compromettere il piacere di guida
- Sistemi di propulsione ed elettrificazione: nuova esperienza di guida e nuove soluzioni tecnologiche per motori sostenibili
Che si tratti di sistemi di assistenza evoluti, di sistemi di connettività o di prodotti per elettrificazione, Bosch ha le soluzioni adatte alle moto del futuro.
Sistemi di connettività: soluzioni connesse per una maggiore sicurezza e praticità
Comunicazione moto-auto
Molto prima che i guidatori notino la presenza di una moto, questa tecnologia li informa che se ne sta avvicinando una, consentendo di adottare preventivamente una strategia di guida appropriata. I veicoli, entro un raggio di diverse centinaia di metri, si scambiano informazioni quali tipo di veicolo, velocità, posizione e direzione di marcia, fino a dieci volte al secondo. Come base per lo scambio di dati tra moto e auto si utilizza una tecnologia di comunicazione simile allo standard WLAN pubblico (ITS G5). Tempi di trasmissione di pochi millisecondi permettono ad automobilisti e motociclisti di generare e trasmettere importanti informazioni relative alla situazione del traffico in tempo reale.
Integrated Connectivity Cluster
È un sistema di informazione e comunicazione per il guidatore “tutto in uno”, sviluppato appositamente per le moto e i veicoli sportivi, che consente di collegare il veicolo allo smartphone tramite Bluetooth. È entrato nella produzione in serie con la BMW R 1200 GS nel 2017. Grazie alla collaborazione con BMW, i motociclisti possono contare su una nuova funzione di navigazione che, soprattutto nelle aree urbane, rende la guida più comoda e sicura. In aggiunta alla funzione di navigazione, l’Integrated Connectivity Cluster di BMW offre due funzioni per aumentare il comfort e l’intrattenimento: i motociclisti non soltanto possono ricevere le telefonate, ma anche effettuarle e accedere facilmente alla lista dei contatti e delle chiamate recenti. Inoltre, grazie ai comandi ergonomici sul manubrio, è possibile accedere alla musica preferita memorizzata sullo smartphone. Grazie all’interfaccia intuitiva e alla tecnologia innovativa, l’Integrated Connectivity Cluster è facile da leggere in qualsiasi situazione, permettendo ai guidatori di godersi appieno il piacere della guida.
mySPIN: soluzione per l’integrazione dello smartphone
mySPIN consente di portare il contenuto dello smartphone del motociclista sui veicoli a due ruote e powersport. Nel 2017, mySPIN è entrato in produzione per la prima volta con il veicolo da strada a tre ruote Can-Am Spyder di BRP e con il tempo sarà integrato in un numero sempre crescente di veicoli powersport. mySPIN viene scelto per la possibilità di sfruttare il know-how delle principali App di terzi, per la semplicità d’uso e per la capacità di ridurre al minimo le distrazioni in confronto alle altre soluzioni disponibili sul mercato.
Lean Connectivity Unit
Se il guidatore rimane coinvolto in un incidente, il dispositivo lo rileva automaticamente e utilizza l’App Lean Connectivity Unit per inviare un messaggio con le informazioni sulla posizione del guidatore ai contatti di emergenza memorizzati nello smartphone. Nelle situazioni in cui non si sente al sicuro, il motociclista può usare il comando sul manubrio per inviare un messaggio di allarme con la propria posizione ai contatti di emergenza. Inoltre, il sistema protegge il veicolo dal furto utilizzando lo smartphone come chiave aggiuntiva. Sono anche disponibili le funzioni telefoniche, che consentono al motociclista di rispondere direttamente alle chiamate in entrata (o di rifiutarle) tramite il comando sul manubrio. Quando si viaggia in gruppo, la Lean Connectivity Unit consente di seguire la posizione o il tempo d’arrivo stimato degli amici. Grazie alla comunicazione CAN, le case di moto possono integrare ulteriori funzioni a valore aggiunto come la diagnosi remota.
Sistemi di assistenza: più sicurezza senza compromettere il piacere di guida
ABS per moto
Bosch sviluppa continuamente la tecnologia ABS per le motociclette sin dal 1984. Secondo uno studio effettuato da Bosch, circa un quarto di tutti gli incidenti che hanno coinvolto veicoli motorizzati a due ruote in Germania e India avrebbero potuto essere evitati con l’ABS. Nel mondo, un numero crescente di Paesi, tra cui Unione Europea, Giappone, Taiwan e Brasile, sta rendendo obbligatorio l’ABS per le moto o lo farà nel prossimo futuro. A metà 2018 in India l’ABS per le moto sarà obbligatorio per tutti i tipi di veicoli di nuova immatricolazione con cilindrata superiore a 125 cc. La legislazione indiana potrebbe influenzare gli altri mercati emergenti, come l’Indonesia e la Thailandia: anche qui i veicoli leggeri a due ruote costituiscono il mezzo di trasporto più diffuso. L’ABS 10 di Bosch, piccolo e leggero, è progettato appositamente per adempiere ai requisiti dei veicoli a due ruote nei mercati emergenti quali India, Indonesia e Thailandia.
Motorcycle Stability Control (MSC)
Il Motorcycle Stability Control (MSC) per moto è il primo sistema di sicurezza al mondo “tutto in uno” per veicoli a due ruote. Monitorando i parametri del veicolo a due ruote, come l’angolo di inclinazione, il sistema può regolare la frenata elettronica e interviene sull’accelerazione in modo istantaneo per un adeguamento alle condizioni di guida. In questo modo il sistema permette al motociclista, durante la frenata in curva, di ridurre la tendenza della moto a ripristinare la posizione verticale, fornendo così una decelerazione il più sicura possibile. Il sensore 6D, con performance del segnale di riferimento e resistenza alle vibrazioni, sarà integrato al sistema MSC nel prossimo futuro ed entrerà in produzione nel 2018. Questa unità, che è la più piccola e leggera del mercato, è in grado di gestire qualsiasi orientamento dei sensori nel veicolo, aumentando significativamente la flessibilità di montaggio.
Funzioni a valore aggiunto
Bosch utilizza l’ABS per moto e il Motorcycle Stability Control(MSC) per moto come base per realizzare nuove funzioni, che vengono programmate nelle unità ABS e MSC per mezzo di algoritmi intelligenti. L’esempio più recente di una funzione a valore aggiunto introdotta da Bosch è il controllo della derapata in frenata, che ottimizza le prestazioni del controllo dinamico del veicolo in tutte le situazioni di guida, analizzando i dati chiave specifici per i veicoli a due ruote quali l’angolo di inclinazione, l’angolo di slittamento laterale del veicolo e la decelerazione. La funzione, sviluppata appositamente per l’utilizzo in pista, entrerà nella produzione di serie con la nuova Ducati Panigale V4 nel 2018.
Sistemi di sicurezza per eBike
Presto guidare una bicicletta elettrica sarà più sicuro che mai. Bosch è in procinto di lanciare il primo sistema ABS per eBike. Con questo sistema, sarà possibile prevenire il blocco della ruota anteriore della bicicletta, oltre a eliminare il sollevamento della ruota posteriore. Questo sistema consente di ridurre lo spazio di frenata e il rischio di ribaltamento del conducente. Secondo uno studio svolto da Bosch, circa un quarto degli incidenti che coinvolgono biciclette elettriche potrebbero essere evitati se tutte le biciclette fossero dotate del sistema ABS. Bosch eBike ABS sarà disponibile a partire dall’autunno 2017, in primis per partner di flotta selezionati. La produzione delle eBike da trekking e da città dotate di questo sistema Bosch è prevista per l’autunno del 2018.
Sistemi di propulsione ed elettrificazione: maggiore efficienza e guida più confortevole
Sistemi di gestione del motore
I sistemi elettronici di gestione del motore sono l’elemento chiave per una tecnologia efficiente ed economica. Consentono ai veicoli a due ruote di rispettare le future norme sulle emissioni quali Euro 5 e BS 6 (Bharat stage), incluso OBD l/ll. In combinazione con l’avanzata tecnologia dei sensori, i sistemi di gestione del motore sono molto più efficienti rispetto ai sistemi di carburazione convenzionali e possono ridurre le emissioni di CO2 fino al 16% (a seconda della situazione). Il componente principale di questi nuovi sistemi è la centralina. Questo piccolo computer analizza tutti i dati provenienti dai sensori del sistema di propulsione, utilizzandoli per regolare parametri come l’accensione e la quantità di carburante. Bosch vanta un portafoglio in grado di fornire soluzioni ottimizzate per tutte le gamme, dai veicoli monocilindrici a bassa cilindrata fino ai veicoli a due ruote e powersport ad alte prestazioni.
Sistemi di propulsione per veicoli elettrici leggeri
Con i suoi sistemi integrati per i veicoli elettrici leggeri, Bosch crea una base tecnologica per soluzioni applicate alla mobilità urbana.A seconda delle esigenze del cliente sono disponibili due versioni del sistema di propulsione: un sistema al mozzo per la gamma di potenza fino a 3 kW e un sistema di trasmissione centrale per le gamme di potenza tra 4 e 20 kW. Motore, centralina, batteria, caricabatteria, display, unità di connessione e App sono perfettamente sincronizzati per permettere l’elettrificazione dei veicoli elettrici leggeri su due, tre e quattro ruote. Presso lo stand Bosch si potranno vedere due esempi di elettrificazione di veicoli a due ruote con le soluzioni Bosch per i sistemi di propulsione e trasmissione: l’Aima eScooter con sistema al mozzo e la moto sportiva Elmoto HR-8 con sistema di trasmissione centrale.

La partnership tra Nikola Motor Company e Bosch porterà sul mercato veicoli commerciali con celle a combustibile e sistema eAxle pensato per autocarri con motore elettrico/idrogeno Classe 8.
Entro il 2021 Nikola Motor Company lancerà sul mercato il Nikola One e Two, una gamma di autocarri con motore elettrico/idrogeno classe 8 in grado di garantire più di 1.000 CV e 2.712 Nm di coppia, circa il doppio della potenza di qualsiasi semirimorchio in circolazione.
Il fiore all’occhiello della gamma di autocarri Nikola è un nuovo sistema di propulsione per veicoli commerciali realizzato grazie alla partnership fra Nikola e Bosch. Le due società hanno riprogettato radicalmente il sistema di propulsione. Grazie all’eAxle Bosch, Nikola è riuscita a procedere su un percorso ben definito per il lancio sul mercato del proprio autocarro elettrico.
Ha dichiarato Markus Heyn, membro del Board of Management di Bosch GmbH responsabile della Commercial Vehicle Organization:
“Bosch è un incubatore di soluzioni per elettromobilità, sia che si tratti di OEM affermati o di start-up, Bosch sta imprimendo una forte accelerazione allo sviluppo permettendo di ridurre i tempi di introduzione sul mercato“
Trevor Milton, fondatore e CEO di Nikola ha dichiarato:
“Stiamo perseguendo con grande determinazione il nostro obiettivo di introdurre nel mercato il semirimorchio più innovativo mai costruito prima“. “Il sistema di propulsione richiede un partner innovativo e flessibile in grado di adattarsi rapidamente al ritmo del nostro team. Bosch ci ha messi in condizione di presentarci sul mercato in tempi rapidi con soluzioni hardware e software innovative“.
Il sistema eAxle sviluppato da Bosch è una piattaforma modulare e scalabile con motore, elettronica di potenza e cambio riuniti in un’unità compatta. Questo lo rende adatto a tutti i tipi di veicolo, dalle auto compatte agli autocarri leggeri. Nikola e Bosch utilizzeranno l’eAxle per commercializzare il primo autocarro a lunga percorrenza elettrico.
eAxle si avvale della comprovata competenza tecnologica di Bosch nella progettazione e realizzazione dei componenti per elettrificare i veicoli. Grazie alla visione innovativa di Nikola e all’esperienza nell’integrazione di Bosch, questi nuovi veicoli sono destinati a raggiungere obiettivi senza precedenti per quanto riguarda il tema dell’elettromobilità.
Il sistema di trazione eAxle sarà abbinato ad un sistema a fuel cell personalizzato, anche questo frutto della collaborazione fra i due partner tecnologici. Anche i comandi del veicolo saranno sviluppati congiuntamente in base alle migliori soluzioni software e hardware. Il sistema di propulsione a zero emissioni locali di Nikola è ideato per realizzare prestazioni eccellenti con un costo di gestione concorrenziale rispetto ai sistemi di propulsione tradizionali.
“Una tecnologia rivoluzionaria per la mobilità presuppone obiettivi visionari, rapidità di immissione sul mercato e un’organizzazione strutturata per garantire un successo a lungo termine,” ha dichiarato Heyn. “Insieme a Nikola ci stiamo impegnando al massimo per raggiungere nuovi livelli di sviluppo tecnologico e penetrazione nel mercato.”

Il gruppo Bosch a breve lancerà sul mercato una nuova batteria a 48 Volt per auto ibride, appositamente progettata per risparmiare carburante.
L’ingegnere meccanico e amministratore delegato della Robert Bosch GmbH Battery Systems ha dichiarato:
“Siamo convinti che in questo modo assumeremo la posizione di leader del mercato nel segmento delle batterie da 48 Volt“
La nuova batteria a 48 Volt di Bosch per soluzioni ibride è richiesta dalle case automobilistiche di tutto il mondo, in quanto è standardizzata per essere adattabile facilmente ai nuovi modelli di automobili. Sia i costruttori affermati sia le start-up possono, pertanto, eliminare lunghi e dispendiosi processi di sviluppo.
Rolf Bulander, presidente del settore di business Bosch Mobility Solutions e membro del Board of Management di Bosch, ha affermato:
“Bosch è un incubatore di elettromobilità. Aiutiamo i costruttori a ridurre i tempi di sviluppo dei prodotti e a lanciarli più rapidamente”
L’inizio della produzione della batteria è previsto a fine 2018 e l’azienda stima che entro il 2025 circa 15 milioni di veicoli ibridi a 48 Volt saranno sulle strade.
Bosch ha progettato la sua nuova batteria a 48 Volt con lo scopo specifico di ridurre il consumo di carburante e le emissioni di CO2 , grazie, ad esempio, a celle agli ioni di litio estremamente compatte. La batteria non richiede raffreddamento attivo e il suo involucro è in plastica, invece che in metallo. Entrambi i fattori riducono ulteriormente i costi. Un ibrido a 48 V può ridurre significativamente il proprio consumo di carburante tramite il ricorso a un Boost Recuperation System (BRS). Ecco come funziona: un’autovettura convenzionale perde energia ogni volta che il guidatore frena; il BRS immagazzina questa forza frenante in una batteria a 48 V e la sfrutta in seguito quando il guidatore accelera (effetto boost elettronico). In questo modo è richiesta una quantità di carburante inferiore riducendo, di conseguenza, la quantità di CO2 nello scarico.
Il capo del segmento elettromobilità in Bosch, Mathia Pillin, ha dichiarato:
“Da lungo tempo in Bosch facciamo investimenti consistenti nell’elettromobilità. Ora tali investimenti stanno gradualmente iniziando a dare i risultati sperati”
Sulle strade di tutto il mondo vi sono già oltre 500.000 veicoli ibridi ed elettrici provvisti di componenti Bosch; e l’azienda investe 400 milioni di euro l’anno in elettromobilità.
Michael Budde, a capo di Bosch Battery Systems ha affermato:
“Stiamo dimostrando che in una batteria vi è altro oltre alla rapidità della performace, estensione e resistenza ovvero l’arte di trovare un’adeguata soluzione user-friendly”
Con la sua nuova batteria, Bosch giocherà un ruolo chiave nel rendere l’ibrido a 48 Volt accessibile per il mercato di massa.

Bosch lancia nuovi sistemi di assistenza alla guida per una maggiore sicurezza nei contesti urbani.
I sistemi elettronici di assistenza alla guida vigilano continuamente e, in caso di emergenza, reagiscono con maggiore prontezza rispetto a quanto possano fare le persone.
“I sistemi di assistenza alla guida sono il passo successivo del cammino verso una mobilità senza incidenti,”
ha dichiarato il membro del Consiglio di Amministrazione Dr. Dirk Hoheisel
Il pacchetto di assistenza alla guida di Bosch apre dunque la strada a una maggiore sicurezza stradale: mantiene le auto all’interno della corsia, avverte di ostacoli nell’angolo cieco al momento del cambio corsia, fornisce un supporto durante l’ingresso e l’uscita dal parcheggio e contribuisce a mantenere la distanza di sicurezza, per citare solo alcuni esempi.
I sistemi di frenata di emergenza sono uno dei sistemi di assistenza più utili, in particolare quando sono coinvolti ciclisti e pedoni, ovvero gli utenti della strada più vulnerabili. Grazie ai sistemi predittivi di frenata di emergenza, non appena il radar o i sensori video rilevano una collisione imminente, il Bosch iBooster aziona la massima frenata in appena 190 millisecondi, ovvero in meno di due battiti di ciglia.
“L’assistente di frenata di emergenza può ridurre la distanza di frenata di alcuni centimetri cruciali che possono fare la differenza tra vita e morte,”
ha affermato Gerhard Steiger, presidente della Chassis Systems Control division (divisione controllo sistema telaio) di Bosch.
I sensori radar a medio raggio (MRR), che monitorano il cambio corsia in autostrada, possono anche evitare pericolosi errori di distrazione, come quello di non vedere che qualcuno è in avvicinamento e aprire la portiera dell’auto appena parcheggiata nel momento sbagliato, provocando una collisione. Il sistema è attiva per tutti gli sportelli delle auto, anche dopo diversi minuti che il quadro di accensione è stato spento, e avverte le persone a borda che escano dal veicolo senza prestare attenzione. I sensori Bosch, montati a sinistra e destra nella parte posteriore del veicolo, monitorano il traffico e possono rilevare la presenza di altri utenti della strada entro un raggio di 20 metri (sia che essi si stiano avvicinando dal retro dell’auto, sia che si trovino già a lato o dietro l’auto) e avvertire prontamente il guidatore prima che apra gli sportelli.
Bosch perfeziona costantemente la tecnologia alla base dei suoi sistemi di assistenza alla guida: i sensori garantiscono immagini sempre più precise dell’ambiente circostante all’auto, e grazie alla loro interazione coi sistemi frenanti e di sterzo, divengono costantemente più rapidi ed efficienti. In questo modo, i sistemi di assistenza alla guida non solo preparano il cammino verso la guida autonoma ma assicurano già una guida più sicura, rilassata e libera da stress. Le auto con sistemi di assistenza alla guida di Bosch sono più semplici, comode e sicure. Non sorprende, quindi, che la diffusione degli assistenti elettronici stia diventando sempre più capillare. Un’indagine Bosch riporta che la metà di tutte le nuove auto (52%) in Germania dispongono di almeno un sistema di assistenza alla guida a bordo.